La sezione presenta nuove metodologie di approccio atte ad individuare la specifica qualità dello spazio sacro, quale si viene a ridefinire con l’affermarsi e durante il consolidarsi del dominio romano in Grecia. Nuovi dati ed un nuovo riesame della documentazione disponibile identificano contesti emblematici per la ricostruzione di un quadro complessivo della dimensione religiosa in ambito provinciale orientale. Il fenomeno della continuità e della trasformazione dei maggiori santuari greci rappresenta tuttora una considerevole lacuna negli studi inerenti al complesso processo di acculturazione nei territori assoggettati dell’impero. In una continua tensione dialettica tra cultura delle province e quella della metropoli lo spazio sacro è un efficace catalizzatore per processi di formazione e di trasformazione di identità collettive alla luce di una complessa interazione tra memoria culturale, processi di acculturazione, dinamiche di assimilazione e resistenza. Definiamo le culture religiose dell’impero come sistema aperto e integrato: nella serie di contributi che vengono presentati in questa sede ci si vuole confrontare con un dibattito attuale e stimolante sul carattere estensivo di questo sistema fondato su dinamiche di integrazione e interazione, piuttosto che sostituzione o diffusione. Richiamandoci ad uno studio recente di Andreas Bendlin, le culture religiose dell’impero romano possono essere descritte come “open, yet integrated systems where the individual agents optimize religious configurations throught the addition of new options such as ruler cult and the Graeco-Roman pantheon, or through re-interpration of native deities along Graeco-Roman lines”. Quindi integrazione, interazione, addizione sono i termini con cui confrontarci in una logica cumulativa e pragmatica dove elementi di natura diversa e di origine molto varia possono coabitare. Come può essere rimodellata la sua comunicazione religiosa sotto la spinta di nuove istanze? Come si riconfigura la comunicazione religiosa con l’entrata in scena di nuovi gruppi attori, al confronto con la presenza dei sovrani e poi del culto imperiale? Le testimonianze relative all’agire religioso e la ricostruzione di una nuova morfologia visiva e monumentale dei santuari greci tradizionali sono indicatori di un insieme di pratiche, saperi e norme religiose che coinvolgono all’interno delle ‘società dei vivi’ anche il ‘mondo dei morti’ e quello delle entità soprannaturali. Quali mutamenti produsse il processo di integrazione delle diverse comunità nel sistema statale romano? Come fu possibile consolidare la loro alterata situazione socio-politica in una nuova, simbolica autodefinizione? Ci fu un effetto contrario che spinse al recupero delle antiche tradizioni locali e a consolidare le identità culturali locali? I vari contributi tentano di inquadrare queste prospettive sulla base della vasta documentazione archeologica, epigrafica e letteraria relativa ai maggiori santuari della provincia d’Achaia.
- Marco Galli (Università di Roma “La Sapienza”)
Religione come sistema di comunicazione: networks e rituali nei santuari greci
- Jochen Griesbach (Universität München)
- Annalisa Lo Monaco (Independent Researcher)
Fuori dall’Altis. L’attività edilizia ad Olimpia nel II sec. a.C.
- Milena Melfi (University of Oxford)
- Andrea Baudini (Università degli Studi di Milano)
I rituali dell`Orthia a Sparta come veicolo di autorappresentazione di un’ élite civica
- Enzo Lippolis (Università di Roma “La Sapienza”)
- Marco Galli (Università di Roma “La Sapienza”)
Lo spazio dei misteri: nuove forme di comunicazione nei santuari greci nel II sec. d. C.