L’analisi si concentra sulle principali poleis dell’Egeo Meridionale (Rodi, Kos, Gortina) che sono interessate da una forte mobilità sociale e presentano caratteri di cosmopolitismo culturale, divenendo una delle tappe più importanti dello scambio culturale, ideologico e tecnologico tra oriente o occidente nel Mediterraneo di età ellenistica ed imperiale. Creta e il Dodecanneso non solo hanno contatti politici e commerciali con l’Asia achemenide prima, poi con i Seleucidi, l’Egitto tolemaico e con i Rhomaioi che frequentano l’Egeo e che lasciano già alla metà del III secolo a.C. le loro testimonianze epigrafiche nell’isola di Rodi, ma sono centro di attrazione anche per altri gruppi connotati da origini etniche e culturali allogene. Il risultato di questo processo è la nascita di una tradizione originale di cui l’aspetto architettonico è il più evidente e carico di significato, costituendo veicolo di espressione e di comunicazione sociale. Si importano o si studiano tradizioni esterne e si elaborano modelli che influenzano a loro volta altre regioni del Mediterraneo, come nel caso delle grandi architetture santuariali di occidente. Il processo è particolarmente evidente anche nella composizione sociale e nelle pratiche di evergetismo, che mostrano in maniera evidente il ruolo delle diverse componenti, interne ed esterne alle comunità locali. Il confronto e l’assimilazione culturale sembrano svolgersi nello spazio privilegiato del sacro, con importanti aperture verso conoscenze religiose esterne, da quelle tipiche del mondo egiziano a quelle della tradizione ebraica e della progressiva affermazione dei gruppi cristiani. Ad un livello a volte meno rilevabile dalla ricerca archeologica, ma particolarmente significativo, si sviluppa un processo di elaborazione attraverso il quale l’individuo si confronta con tradizioni diverse e partecipa dell’elaborazione di forme espressive nuove, di carattere eclettico. La diffusione di questa cultura egea viaggia quindi anche attraverso il sincretismo religioso e l’elaborazione di nuove forme di culto, mostrando un caso precoce e significativo dell’elaborazione di fenomeni che interessano in maniera diversa l’intero Mediterraneo.
- Luigi M. Caliò (Universitat de Barcelona, Departament de Filologia Llatina)
- Luigi M. Caliò (Universitat de Barcelona, Departament de Filologia Llatina)
La Koinè architettonica tolemaica in Egeo meridionale
- Monica Livadiotti (Politecnico di Bari, Facoltà di Architettura)
Processi di standardizzazione del cantiere ellenistico: il caso di Kos
- Roberta Belli Pasqua (Politecnico di Bari, Facoltà di Architettura)
Architettura funeraria a Rodi età ellenistica: documentazione locale e forme di contatto
- Elisabetta Interdonato ( Università di Roma “La Sapienza”)
Romani e italici nell’Asklepieion di Kos
- Guilio Vallarino (Università di Roma “La Sapienza”)
Dediche altoimperiali da Kos per i theoi patrooi
- Isabella Baldini Lippolis (Università degli studi di Bologna)
Mobilità di persone, proselitismo e affermazione del cristianesimo: il caso di Gortina