C 7. Scambi, mobilità individuale ed elaborazione culturale nelle isole dell’Egeo meridionale tra tardo Ellenismo ed Impero

L’analisi si concentra sulle principali poleis dell’Egeo Meridionale (Rodi, Kos, Gortina) che sono interessate da una forte mobilità sociale e presentano caratteri di cosmopolitismo culturale, divenendo una delle tappe più importanti dello scambio culturale, ideologico e tecnologico tra oriente o occidente nel Mediterraneo di età ellenistica ed imperiale. Creta e il Dodecanneso non solo hanno contatti politici e commerciali con l’Asia achemenide prima, poi con i Seleucidi, l’Egitto tolemaico e con i Rhomaioi che frequentano l’Egeo e che lasciano già alla metà del III secolo a.C. le loro testimonianze epigrafiche nell’isola di Rodi, ma sono centro di attrazione anche per altri gruppi connotati da origini etniche e culturali allogene. Il risultato di questo processo è la nascita di una tradizione originale di cui l’aspetto architettonico è il più evidente e carico di significato, costituendo veicolo di espressione e di comunicazione sociale. Si importano o si studiano tradizioni esterne e si elaborano modelli che influenzano a loro volta altre regioni del Mediterraneo, come nel caso delle grandi architetture santuariali di occidente. Il processo è particolarmente evidente anche nella composizione sociale e nelle pratiche di evergetismo, che mostrano in maniera evidente il ruolo delle diverse componenti, interne ed esterne alle comunità locali. Il confronto e l’assimilazione culturale sembrano svolgersi nello spazio privilegiato del sacro, con importanti aperture verso conoscenze religiose esterne, da quelle tipiche del mondo egiziano a quelle della tradizione ebraica e della progressiva affermazione dei gruppi cristiani. Ad un livello a volte meno rilevabile dalla ricerca archeologica, ma particolarmente significativo, si sviluppa un processo di elaborazione attraverso il quale l’individuo si confronta con tradizioni diverse e partecipa dell’elaborazione di forme espressive nuove, di carattere eclettico. La diffusione di questa cultura egea viaggia quindi anche attraverso il sincretismo religioso e l’elaborazione di nuove forme di culto, mostrando un caso precoce e significativo dell’elaborazione di fenomeni che interessano in maniera diversa l’intero Mediterraneo.

 

  1. Luigi M. Caliò (Universitat de Barcelona, Departament de Filologia Llatina)

Introduzione

  1. Luigi M. Caliò (Universitat de Barcelona, Departament de Filologia Llatina)

La Koinè architettonica tolemaica in Egeo meridionale

  1. Monica Livadiotti (Politecnico di Bari, Facoltà di Architettura)

Processi di standardizzazione del cantiere ellenistico: il caso di Kos

  1. Roberta Belli Pasqua (Politecnico di Bari, Facoltà di Architettura)

Architettura funeraria a Rodi età ellenistica: documentazione locale e forme di contatto

  1. Elisabetta Interdonato ( Università di Roma “La Sapienza”)

Romani e italici nell’Asklepieion di Kos

  1. Guilio Vallarino (Università di Roma “La Sapienza”)

Dediche altoimperiali da Kos per i theoi patrooi

  1. Isabella Baldini Lippolis (Università degli studi di Bologna)

Mobilità di persone, proselitismo e affermazione del cristianesimo: il caso di Gortina