D 3. Oriental Cults at Rome

Una conosciuta iscrizione di Lione, proveniente dal locale santuario metroaco e ben databile al 160 d.C., fa esplicito riferimento al taurobolio: vi si dice espressamente che il seviro Augustale e dendroforo L. Aemilius Carpus «uires excepit et a Vaticano transtulit ara(m) et bucranium suo impendio consacrauit».

L’importanza di questa iscrizione risiede non soltanto nella possibilità di far risalire il taurobolio già almeno all’età di Antonino Pio – anche se ancora non aveva assunto la funzione catartica, rivolta all’individuo, che caratterizza il rito nel periodo tardoantico-, ma nell’associazione tra il taurobolio e il santuario metroaco Vaticano di Lione. Questa denominazione non può che derivare da un santuario, con le stesse funzioni, di Roma sito al Vaticano, di cui siamo informati per altri ritrovamenti epigrafici. Inoltre, il parallelismo istituibile tra Santuario metroaco palatino e Circo Massimo, da una parte, Frigiano Vaticano e Circo di Gaio, dall’altra (questo circo in età severiana fu oggetto di un grande innalzamento di livello e di trasformazioni, che portano a ritenere che abbia assunto la funzione di Campus del santuario metroaco) ci ha spinto a riaffrontare il problema dell’identificazione del Frigiano Vaticano. Lo studio della tipologia monetale relativa a Cibele è in parte collegato con la problematica precedente. Sulle monete la dea è rappresentata come una matrona dalla testa cinta di torri, in quanto è protettrice delle città: in questo senso a Roma è definita salutaris ed è stata collegata con i miti di fondazione della città ponendo il suo santuario direttamente sul Palatino, in connessione con la Roma Quadrata, la Casa Romuli e il Lupercal. Questa valenza di protezione delle città deriva anche dal suo culto a Pessinunte e in tal senso è stata ripresa in molte altre città.

CIL XIII,1751:

Taurobolio Matris d(eum) m(agnae) I(daeae) / quod factum est ex imperio ma tris deum /pro salute imperatoris Caes(aris) T(iti) Aeli Hadriani Antonini Aug(usti) Pii p(atris) p(atriae) / liberorum eius /et status coloniae Lugdun(ensium) / L(ucius) Aemilius Carpus IIIIIIvr Aug(ustalis) item / dendrophorus / uires excepit et a Vaticano trans/tulit ara(m) et bucranium /suo inpendio consacrauit / sacerdote / Q(uinto) Samnio Secondo ab XVuiris /occabo et corona exornato / cui sanctissimus ordo Lugdunens(ium) perpetuitatem sacerdoti(i) decreuit / App(io) Annio Atilio Bradua T(ito) Clod(io) Vibo / Varo co(n)s(elibus). Cfr. Vermaseren 1987 CCCA,V,386; Scarpi 2002, 2, 230 C 27.

 

  1. Carlo Pavolini (Università degli studi della Tuscia)

I Culti Orientali sul Celio: acquisizioni e ipotesi recenti

  1. Patrizio Pensabene (“La Sapienza” Università di Roma)

Culto di Cibele e Attis tra Palatino e Vaticano

  1. Patrizia Calabria (Università di Roma “La Sapienza”), Francesco Di Jorio (Università di Roma “la Sapienza”), Patrizio Pensabene (“La Sapienza” Università di Roma)

L’iconografia di Cibele nella monetazione romana

  1. Regina Gee (Montana State University)

The Lucus Furrinae and the Syrian Sanctuary on the Janiculum: Encroachment? Or Renovation and Transformation?

  1. Claudia Tavolieri (Università degli studi della Tuscia), Paola Ciafardoni (Independent Researcher)

Mithra. Un viaggio dall’Oriente a Roma: l’esempio del Mitreo del Circo Massimo

  1. Barbara Provinciali (ISCR – Mibac),Anna Maria Marinelli (ISCR – Mibac), Domenico Poggi (Artelab s.r.l.), Donatella Capitani (IMC CNR, Area della Ricerca di Roma), Noemi Proietti (IMC CNR, Area della Ricerca di Roma), Valeria di Tullio ( “La Sapienza” Università di Roma)

Il Mitreo di San Clemente a Roma. Lo studio dei materiali costitutivi e la valutazione del loro degrado attraverso l’NMR Unilaterale

  1. Chrystina Häuber (Ludwig-Maximilians-Universität München), Franz Xaver Schütz (FORTVNA Research center Regensburg)

The Sanctuary Isis et Serapis in Regio III in Rome: Preliminary Reconstruction and Visualization of the ancient Landscape using 3/4D-GIS-Technology