In una Sicilia ampiamente coinvolta nei due grandi movimenti colonizzatori che interessarono il Mediterraneo a partire dalla fine del IX, e ancora più intensamente nell’VIII e VII secolo a.C., il rapporto tra nativi e popolazioni greche e fenicie – ben evidente fino alla conquista romana dell’isola e caratterizzato, secondo le fonti storiche e letterarie, da uno scontato alternarsi di fasi di pacifica convivenza e di scontro aperto – si evidenzia sempre più chiaramente anche sotto il profilo archeologico, documentando l’esistenza di una società multiculturale che, in alcuni casi, accentua i valori della commistione rispetto a quelli della diversità, seppur sempre caratterizzata dal contatto e dallo scambio, in altri sembra attestarsi su posizioni identitarie che non escludono, comunque, il confronto e il dialogo.
In questa duplice prospettiva possono leggersi e riconsiderarsi i molti aspetti che connotano le diverse zone del territorio isolano: dalla Sicilia occidentale, dove l’incontro tra Sicani, Elimi, Fenici e Greci dà luogo ad un intrecciarsi di esperienze i cui esiti variano in dipendenza delle modalità dell’approccio e dei particolari momenti storici – emblematici in tal senso sono i dati archeologici relativi a Mozia, Solunto e Panormo per l’età arcaica e la situazione di Selinunte dopo la distruzione del 409 a.C. – alla Sicilia centro-orientale dove, al di là dei momenti di evidente conflittualità, il rapporto dinamico tra nativi e coloni greci testimoniato, ad esempio, anche attraverso l’abbondante e significativa evidenza delle necropoli, accelera, in molti casi, i processi di integrazione non escludendo contatti a più ampio raggio che testimoniano un’autentica ricettività ed una non comune larghezza di orizzonti.
Alla luce dei più recenti lavori di ricognizione intensiva, che coprono ormai ampie aree dell’isola, è da riconsiderare anche la specifica condizione dei territori dell’entroterra e del sistema dell’insediamento rurale, evidenziandone la funzione rispetto alla storia culturale ed economica dell’intera Sicilia.
- Giancarlo Germanà Bozza (Accademia delle Belle Arti “R. Gagliardi” di Siracusa)
Importazioni greco-orientali e fenicie nei santuari arcaici della Sicilia orientale
- Christian Russenberger (Archäologisches Institut der Universität Zürich)
Monte Iato (PA): Ultime testimonianze di una cultura indigena attorno al 300 a.C.
- Rossana De Simone (Università degli Studi Palermo)
Le cretule del ‘tempio C’: motivi iconografici greci nella Selinunte punica
- Francesca Spatafora (Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo)
Indigeni e Greci negli Emporia Fenici della Sicilia
- Giovanni di Stefano (Università della Calabria)
Principi greci e comunità sicule in età storica in Sicilia. Indicatori funerari aristocratici
- Annapaola Mosca (Università di Roma“La Sapienza”)