D 8. Trasformazioni di spazio urbano e scultura a Roma

La sessione affronta in vario modo la relazione tra sculture e luoghi di rinvenimento. Si passa così dai contesti urbani di committenza imperiale all’individuazione di Artisti e scuole di età ellenistica a Roma fino all’indagine su un culto femminile connesso alle origini di Roma.

Viene preso in esame il programma figurativo complessivo dei Fori Imperiali, a partire dalla lettura della decorazione dell’attico dei portici del Foro di Augusto, quale premessa alla diffusione del sistema porticus nationum nei successivi Fori di Nerva e di Traiano (L. Ungaro).

I pannelli dell’attico del Foro di Nerva dovevano presentare Gentes e Nationes alternati a pannelli con raffigurazioni di Minerva, motivo unificatore di tutto il complesso, secondo il messaggio di religiosità e pacificazione che Domiziano voleva trasmettere (A. Lalle).

Per il Templum Pacis viene sottolineato il modello architettonico, che si ispira alla tradizione delle grandi monarchie del Mediterraneo, ed evidenziate le dinamiche di trasformazione architettoniche, funzionali e topografiche tra il IV e il VI secolo d.C., fino all’epoca bassomedievale e rinascimentale (S. Fogagnolo, F.M. Rossi).

Due contributi gettano luce su aspetti della scultura ellenistica a Roma. La presenza di Trimarchide e dei suoi figli, Policle e Dionisio, a Roma nel II sec. a.C. pare concretamente testimoniata dall’attribuzione di due importanti sculture di grandi proporzioni: la testa acrolita in marmo di Giunone, dal Portico di Ottavia, e la statua colossale in bronzo di Ercole, forse dalla zona dell’Ara Maxima (F. Queyrel).

La Venere di Tauris (oggi nella collezione dell’Hermitage a San Pietroburgo) è stata riconosciuta come un’autentica scultura ellenistica, della II metà del II sec. a.C., creata in Asia Minore o nelle Isole dell’Egeo: viene proposta la sua identificazione nella statua di culto della tholos dedicata a Venere negli Horti Sallustiani (A.V. Kruglov).

Il recente rinvenimento di un contesto archeologico sacrale complesso arricchisce le conoscenze sull’antico culto della ninfa Anna Perenna, legato alle origini di Roma: la ninfa della salute sarebbe anche al centro di pratiche magiche, tra le quali desta particolare interesse e sorpresa l’allusione alla presenza del demone Abraxas (M. Piranomonte, F.M. Simòn).

 

  1. Marina Piranomonte (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma), Francisco Marco Simon (Universidad de Zaragoza)

The Daemon and the Nymph: Abraxas and Anna Perenna

  1. Alexander Kruglov (The Hermitage Museum, St. Petersburg)

Hellenistic Sculpture in Rome: the case for the Venus of Tauris

  1. François Queyrel (Ecole pratique des Hautes Etudes, équipe Histara)

Polyclès et sa famille, sculpteurs à Rome

  1. Anita Lalle (Independent Researcher)

Le raffigurazioni di Gentes e Nationes nel Foro di Nerva: segno di potere, e di pacificazione

  1. Lucrezia Ungaro (Comune di Roma, Sovraintendenza ai Beni Culturali)

Cicli statuari nei Fori Imperiali e propaganda imperiale da Augusto a Traiano

  1. Stefania Fogagnolo (Independent Researcher), Federica Michela Rossi (Università di Roma “La Sapienza”)

Il Templum Pacis come esempio di trasformazione del paesaggio urbano e di mutamenti culturali dalla prima età imperiale ai primi del ʼ900